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La Cava di Ispica, non è, come si potrebbe pensare dal nome, una miniera, da dove si estraggono
pietre o minerali, bensì una profonda gola scavata dallo scorrere di un fiume…una sorta di
Gran Canyon, lungo ben 13 km, tra Modica, Rosolini ed Ispica.
È un sito archeologico abitato dal 2200 a. C. fino a tempi relativamente recenti.
Sulle sue pareti
irte si trovano ancora gli abitacoli risalenti alla preistoria.
La particolare forma della cava, il tipo di roccia, il fiume che vi scorreva e la vicinanza del mare
hanno sicuramente favorito l’insediamento umano.
Molte necropoli del periodo castellucciano (2200-1400 a. C.) sono state riadattate a catacombe, durante
la dominazione romana.
Tra le piè famose ricordiamo quelle della
“Larderia”, o del “Camposanto”.
Tali catacombe diventarono poi chiese rupestri, alcune delle quali conservano ancora oggi tracce di
affreschi sulla nuda roccia: la Grotta di Santa Maria e la
Grotta di San Nicola.
Nelle vicinanze della Cava una tappa molto interessante è la visita al mulino ad acqua
“Cavallo D’Ispica”. Costruito nella seconda metà del ‘700, la sua
attività rimase prosperosa fino alla prima metà del ‘900, in contemporanea alla nascita dei
moderni mulini a cilindri
Dopo un lungo periodo di restauro oggi
il mulino diventa la testimonianza di come l’ingegnosità umana abbia radici nella vita semplice degli
abitanti della cava.
Accanto al mulino sono stati recuperati altri locali ad esso adiacenti e legati alla
vita del mugnaio: l’abitacolo, con suppellettili delle tradizioni passate,
la lavanderia, la stalla e la
camera d’acqua, dove la ruota a palette, messa in movimento dalla
forza dall’acqua, fa girare la macina per la produzione della farina.
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